Vigliacca io

Io non avrei voluto parlarne piu’, io non avrei voluto nemmeno ricordare, ma niente succede per caso e forse

… il suo segreto aveva bisogno ora, a distanza di due anni, di conoscere cio’ che io non ho mai detto. O semplicemente lui mi ha costretto a trovare “il coraggio di scrivere ”

Era il nuovo professore di fisica, era la severita’ e la competenza che i nostri ragazzi avevano bisogno. Ed era anche la persona che avrebbe cercato di capirli per aiutarli a crescere e non solo . Era carico ed entusiasta di questo nuovo incarico.

Io non ero referente della squadra, ma probabilmente aveva avvertito in me una certa empatia nel capire chi avevo attorno e mi scriveva spesso per chiedermi informazioni sul carattere, e sulla storia familiare di ragazzi e genitori. Eravamo tutti oggetto di suo studio perchè aveva voglia di fare un buon lavoro con quella squadra.

E quando chiedeva…. io mi fermavo e ponderavo bene le mie risposte perche’ volevo essere obbiettiva, sincera e imparziale. Un giorno mi accorsi che le domande che mi faceva erano indirizzate ad una donna in particolare, alla mamma di S., e non erano finalizzate a conoscere il figlio . Lei era una donna piacente o sicuramente una che nel gruppo madri si distingueva. Ad una sua domanda ricordo di avergli scritto ” è una donna che ha bisogno di compagnia ”

Perchè glielo scrissi ? Probabilmente un po’ lo pesavo, ma cio’ che piu’ sentivo era la voglia che lui aveva di allacciare un contatto con quella donna e gli avrei anche detto : ” tranquillo che lei ci sta, non serve che mi fai tante domande” .

Col passare dei giorni iniziai a notare dei cambiamenti in lei. Si fermava in tribuna a vedere l’ allenamento del figlio (cosa mai fatta e che continua a non fare ) magari lasciando il fratellino a dormire in macchina. Lei …. con la schiena dritta dritta, gambe accavallate, pettinata e vestita con molta piu’ cura …. sembrava in vetrina e in attesa che lo sguardo di lui si posasse sul suo corpo. O si avvicinasse per scambiare due parole a fine allenamento.

Non sopportavo quella scena, non sopportavo di averli visti comparire assieme dal lato piu’ buio della palestra. Ma avevo un po’ aiutato anch’ io quella relazione.

Alla festa di capod’ anno ho prestato la mia connessione internet del mio cellulare a lei perchè avevo intuito che il nostro allenatore avesse bisogno di comunicare: era al p.soccorso col padre ed era preoccupato ma vedevo che lei non gli scriveva… spero solo perchè non aveva connessione.

Dopo le feste iniziai a non andare piu’ in palestra. Non riuscivo a vedere il teatrino in tribuna durante l’ allenamento e ancora non mi spiego il motivo di tanto disgusto. Lui non era niente per me, non avevo sentimenti verso di lui, non lo conoscevo molto , e nemmeno mi piaceva fisicamente, avevamo vite completamente diverse, nessuna passione in comune…

ma qualcosa, una sensazione, ancora oggi incomprensibile, mi legava a quell’ uomo.

Lui si accorse della mia assenza e mi chiese spiegazione. Gli dissi che avevo meno tempo e molti impegni. Mentii .

La vigliacca sono io.

Dovevo dire la verita’ … dovevo avvisarlo che quella gatta morta non era cio’ che voleva far vedere e di fare attenzione, non mi piaceva lei perchè non proteggeva la sua famiglia e si dimostrava diversa… e non mi piaceva il marito… Non mi piaceva cio’ che facevano senza attenzione. Quello che vedevo io potevano vederlo anche altri. Ma non dissi nulla… e successe il peggio.

Il marito cerco’ velatamente di sapere da me che razza di uomo fosse il coach e finsi di non capire, di non sapere nulla. Lei ovviamente scomparve e torno’ a fare cio’ che aveva sempre fatto, la si vedeva solo in partita. Ero preoccupata, soprattutto quando mi accorsi che il marito condivise in Facebook una foto profilo del nostro coach e temei il peggio, ma vedevo lui continuare nel suo lavoro e mi tranquillizzai.

Fino al giorno in cui comunico’ che se ne andava… erano presenti entrambi alla riunione (moglie e marito) erano in attesa che lui prendesse quella decisione…in attesa che SOLO LUI si prendesse le proprie responsabilita’, che SOLO LUI si accollasse la colpa di tutto. In attesa che lui rinunciasse alla sua passione ,che rinunciasse a cio’ che sapeva fare meglio .

Ho spezzato l’ aria tagliente e pesantissima di quella stanza dicendo che avevo avvertito che sarebbe stata una brutta notizia. Nessun altro parlo’, erano tutti stupiti e dispiaciuti. (A parte quei due )

Vigliacca io… avrei dovuto dire altro.

Forse, se invece di mentire al nostro coach quel giorno avessi parlato, se l’ avessi avvisato delle mie sensazioni tutto questo non sarebbe accaduto, forse non si sarebbe sentito carnefice e unico responsabile di questa storia…

CHI HA SEDOTTO CHI ? chi era la vittima ? Nemmeno S., il figlio dei due perchè non si era mai accorto di nulla e anzi aveva avuto solo in quel periodo la madre in tribuna e pensato che fosse li’ per vedere lui.

E i nostri ragazzi persero il loro coach….

ed io, maledizione, rimasi tutto il tempo a guardare.

Ora non gli risparmio piu’ la mia opinione… a volte sono invadente, a volte vedo giusto, a volte sbaglio in pieno… spesso lo faccio incazzare perchè sono tremenda. Ma non me ne staro’ piu’ a guardare, qualsiasi sia la questione !!

Autore: MilevaMaric

Getto le basi nel mio presente affinché il futuro non sia una pura prosecuzione del passato.

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